Fabio Filzi
Sottotenente in forza al Battaglione
Alpini "Vicenza" Medaglia d'oro al Valor Militare, con la seguente
motivazione:
"Nato e vissuto in terra italiana
irredenta, all'inizio della guerra fuggì dall'oppressore per dare il
suo braccio alla Patria, e seguendo l'esempio del suo grande maestro
Cesare Battisti, combattè da valoroso durante la vittoriosa
controffensiva in Vallarsa nel giugno-luglio 1916. Nell'azione per la
conquista del Monte Corno comandò con calma, fermezza e coraggio il suo
plotone, resistendo fino all'estremo e soccombendo solo quando
esuberanti forze nemiche gli preclusero ogni via di scampo. Fatto
prigioniero e riconosciuto,prima di abbandonare i compagni, protestò
ancora contro la brutalità austriaca e col nome d'Italia sulle labbra,
affrontò eroicamente il patibolo."
Nato a Pisino d'Istria nel 1884, irredentista, si arruolò
volontario nell'Esercito Italiano allo scoppio della Prima Guerra
Mondiale. Divenne sottotenente del Battaglione Vicenza (6° reggimento).
Il 10 luglio 1916 durante una sfortunata azione sul monte Corno, per
non ritirarsi, difendendo fino all'ultimo la postazione, cadde
prigioniero degli Austriaci, che dopo un processo sommario, lo
giustiziarono per impiccagione insieme a Cesare Battisti nel castello
del Buon Consiglio a Trento. Morì da eroe gridando "Viva l'Italia".
Fabio Filzi, di famiglia roveretana, nel 1914
era stato arruolato nell’esercito austro-ungarico.
Approfittando di un periodo di convalescenza trascorso in Trentino,
fuggì in Italia per arruolarsi volontario nell’esercito italiano.
Nel 1916 venne assegnato alla compagnia comandata da Cesare Battisti,
impegnata nella conquista del Monte Corno in Vallarsa.
Catturato dagli austriaci assieme a Battisti, fu condotto a Trento,
processato e condannato a morte per alto tradimento.
La sentenza fu eseguita il 12 luglio 1916 nella fossa del Castello.
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