BRUCE SPRINGSTEEN & THE E-STREET BAND

THE RISING TOUR – BOLOGNA 18 OTTOBRE 2002

Quando le luci si spengono e risuonano le prime note di “The rising” tutto è dimenticato: la paura di non riuscire a vedere il Boss è passata, si perché stavolta è stato proprio difficile. Non ero stato tra i fortunati “vincitori” di un biglietto conquistato dopo interminabili code e attese di fronte alle “solite” prevendite; a dire il vero avevo fatto anche di necessità virtù, cominciando a lamentarmi dell’alto costo dei biglietti, del fatto che anche il Boss aveva cominciato un po’ a tradirci con prezzi non proprio popolari, ma poi via via che si avvicinava il 18 di Ottobre il rimpianto stava prendendo il sopravvento.
All’improvviso la telefonata miracolosa di un’ amica caduta dal cielo: “Mica ti interessa andare al concerto di Springsteen ?”; certo che mi interessa, mai desiderato tanto.

E così dopo la solita fila in appennino, la solita interminabile coda per entrare, eccoci qua: solito gran colpo d’occhio in questo splendido palazzetto, soliti aficionados non proprio di primo pelo accorsi da tutta Italia e, diciamolo subito, solito grande spettacolo.

Rispetto a due anni fa stavolta il Boss ha sacrificato qualche cavallo di battaglia per dare spazio alle nuove canzoni (allora non aveva dischi in uscita), molti i pezzi del recente “The rising” proposti nel corso del concerto e, come al solito, le versioni live sorpassano di gran lunga quelle in studio. Spettacolose, ad esempio, le versioni di “Waitin’ on a sunny day”, con il pubblico che non ne vuol sapere di farla finire, o di “Mary place”, che mantiene le aspettative che su disco sembra solo promettere; intatta anche la magia di “World’s apart”, come emozionanti sono rimaste “Into the fire” e “City of ruins”.

Curioso il ripescaggio in una trascinante versione in perfetto stile anni ’50 di “Stand on it” che ha fatto ballare tutto il pubblico, all’inizio del primo bis.

Tra i “classici” da segnalare una immensa versione di “Born in the USA”, intonata come “preghiera di pace” ma in una tiratissima versione elettrica con interminabile e spettacoloso solo di Springsteen alla chitarra, la solita grande cavalcata collettiva di “Born to run”, stavolta impreziosita dalla presenza di Elliott Murphy alla chitarra; poi solite stupende versioni di “Backstreets”, “Dancing in the dark”, e così via fino all’apoteosi di “Thunder road” che ha chiuso alla grande il concerto.

La E-Street è la solita oliatissima macchina infernale da ritmo, il gruppo che chiunque mastichi rock vorrebbe avere al proprio fianco, non una nota fuori posto, non un attimo di cedimento; anche Clarence Clemons , che era parso un po’ sacrificato nel tour del ’99 ha adesso il giusto spazio. Solo su Patti Scialfa preferisco sorvolare: inutile come al solito, capace di deturpare momenti magici con gorgheggi insopportabili. 

Bruce non è più un ragazzo, le sue corse e le sue spaccate si sono fatte più misurate, i concerti non sono più le maratone di una volta, anche se siamo sempre intorno alle tre ore, visto da vicino si notano i capelli che cominciano ad imbiancare, ma la voce, la presenza ed il carisma sono ancora intatti.

Qualcuno lo accusa di non riuscire più ad essere capace di grandi cambiamenti, di grandi dischi come una volta e forse questo è anche normale dopo tanti anni; non dimentichiamo però, ad esempio, che la sua è stata la voce più autorevole e chiara che si è espressa nel dopo 11 Settembre, lo avrà anche fatto con un disco che non regge il confronto con i suoi capolavori, ma che sicuramente è il suo migliore da molto tempo a questa parte (e stranamente ciò è coinciso con il ricongiungimento con la E-Stree Band) e, come detto, nessuno ha saputo fare di meglio, quindi….

La prossima primavera, statene certi, ci sarò ancora ad ascoltare questi insuperabili vecchietti, e se di autocelebrazione si tratterà, chi se ne frega, io continuo a divertirmi da matto. E poi stavolta non ci sarà nemmeno la scusa che i biglietti non si trovano: i concerti si terranno infatti negli stadi, dove non si sa, ma che importa, per il Boss si va dovunque.

IZIMBRA
 

 
 
 

~~SETLIST:~~
The rising
Lonesome day
Night
Something in the night
Empty sky
You're missing
Waitin' on a sunny day
You can look but You...
No surrender
Worlds apart
Badlands
She's the one
Mary's place
Backstreets
For you (Solo piano)
Into the fire

Stand on it
Dancing in the dark
Ramrod
Born to run (with Eliott Murphy)

My city of ruins (Solo piano)
Born in the USA
Land of hope and dreams
Thunder Road